Quella della scrittura è una competenza sofferta, faticosa da esprimere, eppure sempre necessaria anche in una società che tende a ridurre il volume degli scritti e dove s’impongono altri supporti comunicativi informatici e audiovisivi. Lo scritto non riacquisterà più il primato quantitativo di una volta. Il lettore è diventato più esigente e più pigro. È un errore pensare che uno scritto sia leggibile solo per il contenuto interessante e nuovo. Bisogna ormai sempre più riconsiderare la concezione, la redazione e la presentazione degli scritti, che devono fondamentalmente rispondere a due criteri principali:
a) la leggibilità: bisogna scrivere per essere letti, capiti, motivati a pensare e ad agire;
b) la concisione: bisogna essere allo stesso tempo esaustivi e chiari.
Nel mondo aziendale e sociale questa competenza è un requisito indispensabile per un dirigente, che è chiamato a confrontarsi con diversi tipi di intervento: la relazione in appoggio ad un discorso, la relazione interna solo da leggere, il resoconto, il volantino, l’articolo di stampa interno o esterno, la scheda per una conferenza stampa