“Non vi possono essere parole senza immagini”, affermava Aristotele più di 2300 anni fa. Figuriamoci oggi, in una società in cui le immagini e la multimedialità ci sommergono in ogni momento della nostra vita. “Comprendere, analizzare e decidere attraverso le immagini, usando lavagne, disegni e diagrammi” indica Tom Wujec, una autorità indiscussa nel Visual Thinking, cioè nel “pensare, agire, ideare e progettare servendosi delle immagini, perché oggi ci troviamo di fronte ad un gran numero di dati e le persone cercano i migliori strumenti per comprendere i cambiamenti del mondo”. Il cambiamento, però, è avvenuto in modo così rapido e dirompente che nell’ambito formativo si fatica a tenerne il passo. Questo incontro vuole indicare il modo efficace per recuperare e gestire l’atto del visualizzare in aula, che è qualcosa di più della semplice presentazione di immagini, affrontando sei aspetti:
1. il linguaggio non verbale: il nostro corpo è il primo mezzo multimediale a nostra disposizione; la voce, lo sguardo, la gestualità possono “mostrare”, “far vedere” in modo vivido ciò che comunichiamo a parole;
2. il linguaggio figurato: la metafora soprattutto, ma anche altre figure retoriche, hanno una grande potenza immaginativa;
3. l’uso di oggetti: far vedere, toccare, sentire ciò che si sta evocando con le parole significa mettere direttamente in contatto chi ci ascolta con le cose reali;
4. l’uso della lavagna: mezzo antico, ma sempre valido, purché lo si sappia impiegare nei momenti e nei modi più appropriati;
5. l’uso del power point: il mezzo forse più diffuso nelle aule di oggi, ma spesso più come scaletta per il relatore che per l’efficacia nel catturare l’attenzione e nel memorizzare i concetti;
6. l’uso del filmato: mezzo molto coinvolgente e convincente, quasi la vita reale portata in aula, la teoria che si fa subito esempio pratico; ma anche in questo caso ci sono le istruzioni per l’uso da seguire.
Sulla base di studi e di esperienze pratiche, l’incontro si propone di indicare i modi più opportuni per utilizzare e valorizzare questa pluralità di mezzi a nostra disposizione